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“Lampedusa: terra di mare, terra da amare”

Lampedusa è un luogo di emozioni e di affetti, di solitudini e mare, un mare che ha un sapore di libertà: quella che vive chiunque si avventuri nella scoperta delle sue ricchezze nascoste e del suo fascino. Io l’ho scoperta qualche anno fa e da quel giorno Lampedusa è un po’ la mia terraferma: per me che ho una madre nata su un’isola siciliana, questo è il luogo dove ancora trovi una natura libera, gente semplice e accogliente. Lampedusa non è solo la terra degli sbarchi, ma esprime una rara bellezza naturale ancora incontaminata e un senso di civiltà e di accoglienza che nasce da una piccola comunità tenace e resistente.
Per me, lontano da un mondo che amo poco frequentare, anche se è quello del mio lavoro, un’isola dove fuggire di tanto in tanto, ma anche un’isola da amare e da aiutare, forse, anche a sorridere e a recuperare l’identità che a volte è offuscata da un inevitabile ma ingiusto bombardamento mediatico. Non siamo in molti ad aver deciso di fare qualcosa, ma penso a volte che davvero il Vento del Nord, anche l’immediato Nord siciliano abbia il compito e l’obbligo di soffiare forte, come si dice lì, come un respiro, su un’isola a volte dimenticata. Non è così: Lampedusa è un vero paradiso per chi non ama il mare dei villaggi turistici o le isole più affollate.
Certo, bisogna amare quel suo modo di essere, ora e spero sempre, selvaggiamente fiera della sua natura. E soprattutto restituire a questa terra il sapore e la scoperta della sua piccola grande storia, la possibilità di un riscatto dall’immagine che ne ha sottolineato, a volte, solo problemi e difficoltà, soprattutto la possibilità di sorridere, recuperando quel clima che il cinema, grazie a questa manifestazione, le ha fatto riscoprire. Per questo Il Vento del Nord va avanti e tenta una nuova esperienza, mantenendo l’impegno con migliaia di persone che hanno affollato la piazza delle sue proiezioni entusiasmando e sorprendendo anche noi. Via ad una nuova avventura, dunque: siamo pronti a partire ancora una volta…

Massimo Ciavarro

 

“Cinema per ritrovare radici e leggerezza”

“C’è una nuova realtà che si fa strada forte dei sogni, delle speranze, del lavoro”, si sente dire in uno dei film di punta che abbiamo proposto, su Lampedusa, nell’ultima sorprendente edizione, de "Il Vento del Nord". Un pensiero che potrebbe essere quello di Beppe Fiorello, o forse di Donatella Finocchiaro in un dialogo con Filippo Puccillo, in un’inquadratura dell’ultimo film di Emanuele Crialese, Terraferma.
Una nuova realtà ma una storia antica, e un’antica abitudine all’accoglienza e alla solidarietà che il cinema, e forse anche la cultura hanno scoperto da poco.
Ecco perchè, conoscendo bene la mappa dei festival e delle rassegne cinematografiche italiane e scendendo in Sicilia ogni anno (per esempio, per i Nastri d’Argento dedicati al cinema italiano, a Taormina) ho accettato volentieri di mettere insieme un progetto e un programma dedicato alla gente straordinaria che ho conosciuto nella bufera di questi anni.
Ecco perchè a Lampedusa ma, aspettando l’estate, un anno fa anche a Palermo, ho accettato di dare un contenuto al progetto e all’idea di una manifestazione che portasse, da Nord, oltre i temi “caldi” affrontati, nell’inverno piovoso di Palermo, anche risate, leggerezza, intrattenimento popolare e, attraverso il cinema, soprattutto, il recupero di una vera e propria coscienza di un luogo che, in particolare con i materiali raccolti tra documentari, cortometraggi e anche animazione, cerca il riscatto di un’immagine lontana agli stereotipi che filtrano attraverso l’inevitabile lente della cronaca. Questo è lo spirito nel quale l’avventura continua. Con l’entusiasmo di sempre e certamente con qualche sforzo in più per raccontare il presente del cinema che a Lampedusa non arriva.

Laura Delli Colli

 

IL VENTO DEL NORD 2012 - quarta edizione sull’isola senza una sala cinematografica

Dal 14 al 20 settembre, dodici titoli dell’ultima stagione e, grazie alla SIAE e Medusa, il restauro del film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, dal romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, a mezzo secolo dal leggendario set con Burt Lancaster, Claudia Cardinale e Alain Delon

Un viaggio nell’ultima annata cinematografica con un omaggio alla Sicilia di Giuseppe Tomasi di Lampedusa nella quarta edizione de “Il Vento del Nord” che dal 14 al 20 settembre accende ancora una volta uno schermo nell’isola che non ha sale cinematografiche. Nonostante un budget minimo, con la direzione artistica e il coordinamento di Massimo Ciavarro (e un cartellone di tredici titoli) e il patrocinio della Presidenza e dell’Assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana della Regione Sicilia, la rassegna mantiene l’impegno preso con i lampedusani e propone, riattrezzando ancora una volta la struttura dell’Arena di Lampedusa ben tredici titoli, non solo italiani, tra i quali il film caso dell’anno, "Quasi amici", arrivato ad un vero e proprio record di incassi, e, tra le commedie d’autore 2011-2012, gli ultimi titoli di Pupi Avati, Luca Miniero, Paolo Genovese, Ficarra e Picone, Fausto Brizzi, Leonardo Pieraccioni, Ricky Tognazzi. I dodici film scelti dal “cartellone” della stagione che si è appena conclusa sono con Quasi amici, Anche se è amore non si vede, Com’è bello far l’amore, La Talpa, Cose dell’altro mondo, Tutta colpa della musica, Il cuore grande delle ragazze, Benvenuti al Nord, Immaturi - Il viaggio, Finalmente la felicità e, ancora, due veri e propri “gioielli” d’autore dell’annata che si è appena conclusa come Midnight in Paris di Woody Allen, che aveva inaugurato nel 2011 il Festival di Cannes, e Carnage di Roman Polanski, premiato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con un magnifico quartetto di protagonisti: Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz e John C. Reilly. Grazie alla Siae che sostiene l’iniziativa e con la collaborazione di Laura Delli Colli, presidente dei Giornalisti Cinematografici, una serata speciale farà rivivere ai siciliani di Lampedusa, lunedì 17 Settembre, l’emozione di rivedere, restaurato nei colori originali a cinquant’anni dal set, Il Gattopardo di Luchino Visconti, un film che la rassegna e la Siae propongono in omaggio a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del romanzo dal quale fu tratta la preziosa sceneggiatura di Suso Cecchi d’Amico, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Enrico Medioli e dello stesso Visconti. «È una piccola incursione anche “storica” e letteraria in una rassegna che, rispettando la tradizione di una formula che ha già avuto successo nelle precedenti edizioni, torna a Lampedusa con l’obiettivo di portare un sorriso e, soprattutto, una scelta di titoli che non avrebbero, altrimenti, modo di arrivare in una realtà che da tanto è priva di una sala cinematografica stabile» spiega Massimo Ciavarro, ormai un grande amico di Lampedusa, della quale è diventato da qualche anno un vero e proprio supporter non solo attraverso Il Vento del Nord. Negli anni anche Giuliano Montaldo e Emanuele Crialese, Carolina Crescentini e, tra gli altri, i sicilianissimi Giuseppe Fiorello, Donatella Finocchiaro e Francesco Scianna hanno partecipato alle serate di Lampedusa che ha reso omaggio, tra l’altro, lo scorso anno (anche con la partecipazione di Claudio Baglioni e Carlo Conti) a un lampedusano d’adozione come Domenico Modugno. La manifestazione si chiuderà giovedì 20 Settembre con Finalmente la felicità di Leonardo Pieraccioni e Carnage di Roman Polanski.

 

Sezione “Cinema di notte”

Per offrire un panorama della Cinematografia del 2012 a un’isola priva da anni di sala cinematografica la rassegna ospiterà la sezione “Cinema di notte”, una selezione di dodici film della stagione scelti fra quelli di maggior successo artistico e commerciale.

 

Sezione “Omaggio a Giuseppe Tomasi di Lampedusa”

“Il Gattopardo a 50 anni dal set”

L’evento, grazie al contributo della Siae, sarà articolato in una giornata/evento in ricordo e riconoscenza di quello che Tomasi ha fatto e continua a fare per la Sicilia. La copia che si proietterà è stata restaurata, grazie a “Cineteca di Bologna”, “L’immagine Ritrovata”, “The Film Foundation”, “Gucci”, “Pathè”, Fondation Jèrôme Seydoux-Pathè”, “Twentieth Century Fox”, “Centro Sperimentale di Cinematografia Cineteca Nazionale”. La copia restaurata de “Il Gattopardo”, proiettata per la prima volta alla 63esima edizione del festival di Cannes e poi in numerose città d’Italia, non è mai stata presentata, alla data odierna, a Lampedusa. Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Palermo 1896 - Roma 1957), di famiglia nobile (Principi di Lampedusa, duchi di Palma e Montechiaro), prese parte alle due guerre mondiali e viaggiò moltissimo in Europa. La sua fervida passione per i romanzi stranieri, principalmente francesi, per gli scritti illuministici, per i libri storici e per le raccolte di relazioni militari, lo fecero dedicare alla narrativa negli ultimi anni della sua vita. "Il Gattopardo", il suo più famoso successo pubblicato nel 1958 un anno dopo la sua morte, costituì un caso letterario sia per i misteri che aleggiavano intorno alla figura dell’autore, sia per la sua ironica rappresentazione dei mutamenti storici sociali del periodo risorgimentale. A distanza di cinquantacinque anni dalla morte dello scrittore palermitano, stampa e critica hanno pienamente rivalutato la figura del principe e l’apporto dato all’analisi della Sicilia risorgimentale ribaltando la vecchia concezione del Tomasi emblema della fine di un mondo cui subentra il letargo odierno dei valori, per sostituirla con una nuova poliedrica e riabilitante lettura del messaggio del grande scrittore. E come nel 1957 Giuseppe Tomasi di Lampedusa ricevette l’oltraggioso rifiuto alla pubblicazione della sua opera, ora che la trasposizione cinematografica di Luchino Visconti è stata restaurata e consegnata a tutti nel suo splendore, sembra egualmente quasi un oltraggio che non sia stata ancora organizzata una proiezione/celebrazione a Lampedusa.